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LA PAUSA PRANZO INTELLIGENTE

28 novembre 2019 in LFR Quotes

Mangiare in ufficio non è mai semplice (e salutare): pasti saltati a causa di riunioni oppure pausa pranzo frugale e nutrizionalmente sbilanciata sono all’ordine del giorno.

Questo ha conseguenze sulle proprie abitudini alimentari e (ovviamente) anche sulla bilancia: si arriva più affamati alla sera oppure ci si concedono spuntini e aperitivi calorici.

Come rimediare? Bisogna giocare d’anticipo e pensare per tempo a come organizzare la propria pausa pranzo... in modo intelligente.

Rispolverare la “schiscett” può essere una soluzione ideale. A Milano si chiamava così la scatola di latta dove si metteva il pranzo da consumare sul posto di lavoro prima che arrivassero le mense aziendali (e i bar sotto l’ufficio). Da qualche anno, complice la crisi economica e la voglia di “home made” sono tornati in auge i «lunch box» per gestire in autonomia la pausa pranzo. Dal punto di vista nutrizionale è una valida soluzione perché se preparata con criterio può essere un’ottima alternativa al panino farcito (mangiato di corsa) o al vassoio troppo abbondante della mensa.

Ma come prepararla? Realizzando un piatto unico composto da cereali integrali (riso, farro, quinoa) o legumi (lenticchie, fagioli, ceci..), verdure di stagione (crude o scottate in padella), carne bianca (pollo o tacchino) oppure pesce (carpaccio di salmone o tonno, gamberi..). Delle alternative possono essere la frittata oppure una porzione (contenuta) di formaggio stagionato.

Non dimenticare mai un frutto per concludere il pasto.

Utilizzare la lunch box permette quindi di consumare un pasto ben bilanciato e di contenere le calorie (il piatto unico dà un buon senso di sazietà).

Provare per credere.